Piscina ad acqua salata

Le piscine con l’acqua salata

Stop ai prodotti chimici grazie ai sistemi di disinfezione al sale

Le piscine ad acqua salata stanno spopolando sempre più come alternativa ai tradizionali metodi di disinfezione dell’acqua basati sull’uso di prodotti chimici, in particolare del cloro.

Avere un’acqua disinfettata, ma anche sicura e salutare per la nostra pelle e il nostro organismo, è ora possibile grazie all’uso del comune sale da cucina.

Basta, dunque, maneggiare prodotti chimici che spesso provocano sgradevoli reazioni, e basta anche alle costose spese connesse alla manutenzione. L’installazione di un apparecchio ad elettrolisi sarà un beneficio per il vostro corpo e per l’ambiente, senza trascurare la piacevole sensazione di sentirsi un po’ come al mare!

Come funzionano e quali vantaggi hanno le piscine ad acqua salata

Piscine ad acqua salata: cosa sono

Acqua di piscina e odore di cloro sono un’associazione quasi automatica nella nostra mente. Oggi, però, si sta facendo sempre più strada un’alternativa ai trattamenti classici di disinfezione dell’acqua basata, invece, sull’impiego del sale trasformato attraverso l’elettrolisi.

Tra i prodotti chimici per la disinfezione, il cloro è certamente uno dei più utilizzati per mantenere l’acqua pulita e igienizzata e per garantire la corretta balneazione. Il suo meccanismo prevede che a contatto con l’acqua si sviluppi acido ipocloroso, una sostanza che attacca e distrugge tutti gli agenti inquinanti.

Spesso, però, ci sono molti svantaggi legati alla presenza del cloro in piscina, oltre al fatto di dover comunque maneggiare, stoccare e smaltire prodotti chimici:

  • irritazioni cutanee
  • fastidi alla vista
  • odore sgradevole
  • nausea da esalazione

La tossicità dei prodotti chimici per il nostro corpo, è una delle maggiori preoccupazioni degli utilizzatori di piscine. L’acqua salata è, al contrario, molto più delicata sulla pelle e sugli occhi, non presenta il fastidioso caratteristico odore del cloro e mantiene un effetto antisettico ed igienizzante.

Come funzionano le piscine ad acqua salata

È necessario installare un apposito apparecchio chiamato clorinatore che agisce per mezzo dell’elettrolisi del sale, che si può aggiungere sia sotto forma di pastiglie o granulare.

L’elettrolisi è un processo chimico attraverso il quale il sale sciolto in acqua si scompone nelle molecole di sodio e cloro, generando l’ipoclorito di sodio, un disinfettante che distrugge batteri, funghi ed alghe. Bastano tra i 3 e i 5 grammi di sale per litro d’acqua per ottenere una piscina disinfettata e pulita.

Si tratta, inoltre, di un processo che si auto-rigenera: infatti, grazie ai raggi solari, le molecole di cloro si ritrasformano in sale e l’elettrolisi ricomincia da capo. Perciò, è un metodo di disinfezione ciclico e automatico, che mantiene la piscina ad acqua salata costantemente pulita.

Le piscine ad acqua salata hanno benefici per la salute e per l’ambiente

Le piscine ad acqua salata hanno il principale vantaggio di funzionare grazie ad un trattamento molto più naturale, che rispetta il nostro corpo e l’ambiente.

Dal punto di vista del benessere del corpo, la riduzione della concentrazione del cloro nell’acqua comporta l’eliminazione dei suoi comuni effetti spiacevoli sulla pelle e sugli occhi, quali arrossamenti, pruriti, secchezza e irritazioni. Di contro, si noterà una pelle notevolmente più liscia e rilassata, senza odori, e si eviteranno fastidi e bruciori agli occhi.

Inoltre, i benefici curativi ed estetici derivati dalla talassoterapia (che sfrutta l’acqua del mare e gli elementi dell’ambiente marino per la cura della persona) sono noti da tempo: infatti, numerosi centri benessere fanno uso dell’acqua di mare per scopi cosmetici e terapeutici.

Infine, emotivamente l’odore dell’acqua salata rende il bagno più piacevole, migliorando complessivamente tutta l’esperienza.

A guadagnarci è anche l’ambiente: grazie al minor impiego di prodotti chimici, alla riduzione dello smaltimento e degli sprechi, diminuisce l’impatto sull’ecosistema.

Riduzione dei costi e risparmio economico

Dal punto di vista economico la maggiore spesa che richiede l’adozione di una piscina ad acqua salata è l’investimento iniziale legato all’acquisto dello sterilizzatore a sale, che dipenderà anche dalle dimensioni della piscina e dunque dalla quantità di acqua da purificare. Sul medio e lungo periodo, però, si andrà incontro ad una notevole riduzione dei costi:

  • Il clorinatore funziona con il comunissimo sale da cucina, il cui costo è irrisorio rispetto alle pastiglie al cloro e agli altri additivi.
  • Il consumo di energia di un clorinatore è molto ridotto, quanto una lampadina di media potenza.
  • Non bisogna aggiungere continuamente sale, proprio per l’automaticità del processo. È necessario solo nel caso in cui si verifichino significativi cali nella sua concentrazione, come ad esempio a seguito delle pulizie dei filtri o della pioggia.

Manutenzione più semplice

La manutenzione della piscina ad acqua salata è molto più semplice: come abbiamo visto tutto il processo avviene automaticamente, evitando dimenticanze o errori di dosaggio. Si evita, inoltre, il rischio di dover maneggiare prodotti chimici pericolosi.

Il fatto che sia complessivamente meno impegnativo mantenere una piscina ad acqua salata non vuol dire però che bisogna trascurare i piccoli accorgimenti che permettono di avere un’acqua pulita e disinfettata tutto l’anno.

Bisogna, naturalmente, pulire il filtro e verificare il corretto funzionamento del sistema di filtraggio, insieme alla pulizia della cella di generazione del cloro che andrebbe effettuata almeno una volta ogni 2/3 mesi per verificare l’assenza di calcare. Con questo tipo di sistema di disinfezione, inoltre, non è necessario cambiare la pompa filtro, se già se ne possiede una.

L’aspetto fondamentale da non trascurare nella manutenzione di una piscina ad acqua salata è legato alla stabilizzazione del pH dell’acqua. Infatti, una piscina ad acqua salata tenderà ad avere un alto valore di pH proprio a causa del processo di elettrolisi del sale. Un pH elevato, sopra il valore 8.0, rischia di corrodere sia l’impianto che la piscina. Un pH compreso tra 7 e 7.6 permette, invece, di non perdere l’efficacia del potere disinfettante del cloro naturale prodotto dall’elettrolisi.

Per assicurarsi di avere sempre livelli ottimali di pH è possibile installare un regolatore automatico di pH.

Infine, si può anche optare per l’uso di un ulteriore dispositivo generalmente piuttosto economico che funziona con anodi di zinco per assicurare ulteriore protezione dai danni della corrosione dei metalli.

Convertire una piscina normale in una ad acqua salata: si può!

È possibile convertire una piscina interrata o fuori terra in una piscina ad acqua salata installando l’apposito clorinatore, senza dover fare particolari cambiamenti.

Gli apparecchi per piscina ad acqua salata si adattano facilmente a qualsiasi tipo di impianto, anche se bisogna valutare attentamente il tipo di dispositivo da scegliere in base alla piscina e alla quantità di acqua.

È necessario anche eseguire una modifica alle tubature che immettono acqua nella piscina attraverso la realizzazione di un by-pass di servizio con valvole a sfera d’intercettazione.

Ci sono poi sistemi da aggiungere al proprio impianto che forniscono altre prestazioni, come il regolatore di pH e i prodotti additivi correttivi.

Infine, bisogna considerare che ci sono particolari norme di svuotamento dell’acqua salata. Per questo è necessario conoscere le regole sullo smaltimento delle acque di scarico della propria zona, per evitare costi di manutenzione aggiuntivi.

Quali sono i contro delle piscine ad acqua salata?

Naturalmente, ci sono anche degli svantaggi nell’utilizzo di piscine ad acqua salata. Come abbiamo visto, il primo consiste nella spesa iniziale piuttosto elevata: nonostante esistano oramai diversi tipi di clorinatori, il loro costo può variare da 700 a 1.800 euro.

Inoltre, pur seguendo una corretta ed attenta manutenzione, è bene ricordare che le celle elettrolitiche dopo circa 4/6 anni vanno sostituite e la spesa di sostituzione si aggira attorno ai 300 euro.

Uno degli aspetti più negativi riguarda la maggiore propensione alla corrosione dei metalli per effetto dell’acqua salata.

Bisogna, perciò, controllare che i livelli di calcio dell’acqua rimangano stabili: se si abbassano eccessivamente l’acqua diventa corrosiva, se si alzano possono otturare filtri e tubature. Il calcare è il grande nemico dell’elettrolisi, perché con la sua azione può contribuire al danneggiamento della cella di generazione del cloro e minare la funzionalità di tutto l’impianto.

Perché allora scegliere una piscina ad acqua salata?

Come abbiamo visto, la tecnica dell’elettrolisi è un trattamento di disinfezione naturale che sul lungo periodo comporta una riduzione dei costi, l’eliminazione di prodotti chimici e un complessivo benessere per il nostro corpo e per l’ambiente.

L’automaticità del processo consente una minore attenzione da parte dell’operatore e una manutenzione notevolmente inferiore, risparmiando quindi anche il tempo da dedicare al mantenimento della piscina.

In conclusione, l’adozione di una piscina ad acqua salata si rivela la scelta migliore in prospettiva futura ed una soluzione bio e sostenibile per un’acqua più salutare, senza impatti sull’organismo e sull’ecosistema.

Senza dimenticare il piacevole vantaggio di avere un assaggio di mare nel proprio giardino!