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Le misure da adottare per prevenire i rischi microbiologici in piscina

Sicurezza in piscina: iniziamo dall’impianto natatorio

Trascorrere qualche ora in piscina aiuta a mantenere e recuperare la salute psicofisica; ma per beneficiare degli effetti salutari dell’attività in acqua è importante che questa venga svolta in condizioni adeguate. La salubrità dell’ambiente è influenzata da diversi fattori quali la presenza di un elevato numero di impianti tecnologici, le caratteristiche di qualità delle acque, il numero e le condizioni di salute dei fruitori dell’impianto. Prendere le dovute precauzioni è fondamentale ma non basta: gli impianti natatori necessitano infatti di costante manutenzione e supervisione, il rischio altrimenti è quello di incorrere in rischi microbiologici.

Essendo le piscine degli ambienti circoscritti, queste rappresentano siti dove è possibile si verifichi l’instaurarsi di condizioni di rischio per la salute dei bagnanti. L’acqua in vasca, come le superfici percorse a piedi nudi,  possono infatti rappresentare una via di trasmissione di infezioni e malattie sostenute da microrganismi che, in condizioni ambientali favorevoli, possono sopravvivere e moltiplicarsi.

Le misure di prevenzione

Delle misure utili per contenere il rischio chimico a livello accettabile sono in primo luogo una corretta manutenzione della piscina e questo comprende senz’altro la pulizia scrupolosa della vasca e degli spazi perimetrali. Le sostanze utilizzate per il trattamento dell’acqua sono i disinfettanti come il cloro e l’ozono, i flocculanti come i sali di ferro, i correttori di pH e le sostanze antialghe. Questi prodotti devono essere stoccati secondo le norme di sicurezza e devono essere contenuti in recipienti dotati di un bacino di contenimento. È fondamentale sottolineare che l’impiego di sostanze alternative a quelle citate è possibile solo se sono state preventivamente autorizzate dal Ministero della Salute.

È altrettanto importante inoltre, adottare un adeguato sistema di filtrazione e disinfezione che ossigeni l’acqua e la mantenga in costante movimento, garantendone così il ricambio ed il filtraggio. Un adeguato ricambio d’aria e un reintegro quotidiano di acqua fresca costituisce infatti un fattore determinante per una buona manutenzione dell’impianto natatorio. Molto utile in questo contesto la Relazione M. Foroni “Analisi dei rischi in piscina” del 15/10/2013 da cui sono state tratte alcune specifiche che sintetizzano alcuni degli aspetti presi in esame: 

microrganismi

Altro fattore fondamentale da considerare per gestire la piscina in tutta sicurezza è la temperatura dell’acqua.

Quando la temperatura è troppo alta, diminuisce l’efficacia del cloro e incrementa la velocità della crescita batterica, ma alte temperature possono causare anche ipertermia influenzando il comfort del nuotatore e rendere torbida l’acqua. Al contrario, una temperatura idonea contribuisce a mantenere un adeguato livello di cloro in acqua infatti questo è la sostanza chimica più comunemente utilizzata per la disinfezione e la sua efficacia dipende dalla stabilità del pH.

pH

In conclusione si può dire che adottare delle misure preventive volte a mettere in sicurezza la propria piscina costituisce senz’altro un primo passo verso un comportamento corretto che agevola l’applicazione delle regole fondamentali di sicurezza. È però importante non dimenticarsi che questa singola azione non basta, in quanto è necessaria una costante supervisione e monitoraggio dell’acqua e dell’ambiente circostante, volta a limitare i rischi biologici e la contaminazione dell’acqua con sostanze organiche.

bagnanti